martedì 12 giugno 2012

Il periodo più favorevole ai dirigenti Italiani?

Quanti di voi hanno la sventura di aver assistito (o subìto) una discussione tra un dirigente (D) e un suo sottoposto (S) che, più o meno, ricalca i ritmi indicati di seguito?

D : "Se tu mi avessi informato prima dei problemi con l'altra area, io sarei intervenuto in modo decisivo per risolverli"
S : "In verità l'ho fatto, ti ho inviato due email a riguardo diversi mesi fa"
D : "Sì, vero, ma se tu fossi stato più chiaro nell'email, io avrei capito la criticità e sarei intervenuto"
S : "Pensavo che, durante la riunione che hai indetto a seguito della seconda email, il problema fosse stato ben analizzato e compreso da tutti noi"
D : "Se fosse stato ben analizzato e compreso da tutti noi, come sostieni tu, io l'avrei gestito!"

...e così la colpa ricade sul sottoposto oppure, se il Dirigente ha un minimo di dignità, il problema viene ridefinito come "di comunicazione", attribuendolo quindi a una entità impersonale.

Dopo aver assistito a molte conversazioni simili, sono giunto alla conclusione che il periodo più favorevole ai dirigenti italiani è quello "ipotetico del terzo tipo o dell'immpossibilità"!

Cosa è un periodo ipotetico del terzo tipo? E perché è quello più favorevole ai dirigenti italiani?

Il periodo ipotetico (da Wikipedia) è una struttura sintattica composta da una proposizione subordinata condizionale (detta anche protasi) e dalla sua reggente (detta anche apodosi). La subordinata è introdotta dalla congiunzione se ed esprime la premessa, cioè la condizione da cui dipende quanto predicato nella reggente; la reggente indica la conseguenza che deriva o deriverebbe dal realizzarsi della condizione espressa dalla proposizione subordinata.

Il periodo ipotetico viene tradizionalmente distinto in tre tipi, a seconda del grado di probabilità dei fatti indicati nella condizionale. Si parla allora di periodo ipotetico
  1. di primo tipo o della realtà quando l'ipotesi è presentata come un fatto reale o sicuro; 
  2. di secondo tipo o della possibilità quando l'ipotesi è presentata come un fatto non sicuro ma probabile;
  3. di terzo tipo o della impossibilità quando l'ipotesi è presentata come un fatto impossibile;

In particolare nel periodo ipotetico di terzo tipo la protasi è al congiuntivo trapassato e l'apodosi è al condizionale passato.

L'uso del congiuntivo trapassato fa ben capire che l'azione indicata nella premessa non è più realizzabile. Ma proprio essendo oramai irrealizzabile, questo costrutto linguistico presenta un vantaggio per il dirigente non da poco: è difficile da confutare!

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