venerdì 27 aprile 2012

Intelligenza collettiva, contesto lavorativo, innovazione

Oggi si sente parlare moltissimo di intelligenza collettiva come strumento che permette a una comunità di cooperare mantenendo prestazioni intellettuali affidabili. L'idea di base è che un gran numero di unità possano cooperare tanto strettamente da divenire indistinguibili da un singolo organismo. Anche la comunità scientifica può, secondo alcuni, essere considerata una sorta di intelligenza collettiva. Così come una organizzazione con tutte le sue professionalità.

E' indubbio che il fermento e l'energia che si sviluppano nell'ambito del contesto lavorativo e lo scambio continuo con i colleghi, in special modo con quelli più esperti, possono contribuire significativamente al successo di un'organizzazione. Trovarsi in un contesto lavorativo "stimolante" è uno degli aspetti che personalmente considero più importanti per favorire i processi di innovazione.

Fortunatamente nel mio contesto lavorativo ho la possibilità di incontrare moltissimi esperti su ogni argomento. A dire il vero non passa un giorno che non conosco un nuovo "massimo esperto in qualche settore". E oggi mi sento di poter dire con la massima serenità che comunque si fissa un ambito di comptenza A, sicuramente mi è stato presentato qualcuno qualificato come il massimo esperto di A.

E' proprio questo a rendere il mio lavoro molto interessante! Anche perché sono affascinato da come i massimi esperti, per nulla intimoriti dall'importanza della qualifica con cui sono stati presentati, mi parlano degli argomenti di propria competenza rendendomi edotto delle più interessanti novità (che non avrei mai potuto scoprire in autonomia) e mi rivelano i segreti più reconditi della materia.

Lo ammetto: una volta ho inizialmente dubitato della reale competenza della persona che mi veniva presentata come "il massimo esperto" di uno specifico settore. Forse sarà stata invidia, forse presunzione, fatto sta che mentre costui cercava di erudirmi su come, grazie al suo prezioso sapere, io potessi risolvere alcuni problemi lavorativi nel suo campo di espertise, io trovavo i concetti, pur abilmente esposti in una forma adatta a renderli comprensibili anche a un profano come me, comunque ostici da capire e apprezzare fino in fondo. In brevissimo tempo il mio dubbio iniziale è stato fugato da una profonda riflessione con un risvolto a dir poco frustrante: sicuramente era la mia pregressa formazione sulla specifica materia ad essere carente. E le misconcezioni che nel tempo avevo accumulato non mi permettevano di trarre giovamento dalle molteplici lezioni impartite.

Una situazione che mi ha davvero imbarazzato molto. Per mia fortuna questa condizione mentale caratterizzata da incertezza circa la reale competenza dell'esperto di turno, oggigiorno, capita davvero raramente... praticamente sempre ho modo di verificare la piena attendibilità di tutte le conoscenze elargite dai maestri: la maggior parte di queste conoscenze le trovo rigorosamente riprodotte su Wikipedia! E la cosa mi rincuora un po': non solo io ma anche Wikipedia trae vantaggio dalle conoscenze di questi grandi!

---
PS: purtroppo non ho trovato su Wikipedia alcun riferimento al termine "misconcezione" quindi riporto di seguito una  possibile definizione: misconcezioni sono tutte quelle opinioni incompatibili con quelle correttamente accettate dalla scienza, che possono produrre un sistematico sviluppo di errori di carattere concettuale o contenutistico.

Nessun commento:

Posta un commento